Le Fonti Storiche

Del   “Culto di Iside a Benevento” .

Il primo a produrre traduzione dei geroglifici degli obelischi di Benevento fu il Barnabita Ungarelli Luigi Maria nel testo in latino “Interpretatio Obesiscorum Urbis ad Gregorium XVI Ponteficem Maximum digesta per Aloisium Mariam Ungarellium sodalem Barnabitam “ del 1843. Successivamente il famoso egittologo, Ernesto Schiaparelli, creatore del Museo Egizio di Torino, nel 1893, facendo riferimento ad Ungarelli, scrisse la sua traduzione dei geroglifici nel testo custodito alla Reale Accademia Dei Lincei di Roma luglio 1893 Schiaparelli “Notizie di scavi di antichità Egizie” – scoperte entro l’abitato di Benevento.

La prima pubblicazione dedicata al culto di Iside a Benevento apparve solo nel 1969.

E’ la monografia del Prof Hans Wolfgang Muller “Der Isiskult im antiken Benevent und Katalog der Skulpuren aus dem agyptischen Heiligtumern im Museo del Sannio zu Benevent” tradotta in italiano dal Prof. Silvio Curto all’epoca (1968) direttore del Museo Egizio di Torino, da allora la città di Benevento lega il suo destino all’egittologo Torinese e continua a custodire in un piccolo museo (Museo del Sannio – Arcos) opere statuarie egizie di inestimabile valore archeologico. Da un frammento di scultura, una barca, che secondo il Muller doveva rappresentare Iside Pelagia, ricomincia il viaggio nel tempo

Nuovi incantesimi di seduzione.

Bibliografia

Ungarelli Luigi Maria interpretatio Obesiscorum Urbis ad Gregorium 16 Pontefice Sodalem Barnabitam copia custodita presso la Biblioteca provinciale A. Mellusi di Benevento

Notizie di scavi di antichità Egizie di Ernesto Schiaparelli luglio 1893 scoperte entro l’abitato di Benevento. Biblioteca dell’Accademia dei Lincei (ROMA)

Il Culto di Iside H.W.Muller biblioteca del Museo del Sannio.